Cenacolo Artistico di Bergamo

CENACOLO ARTISTICO
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OPERE
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MOSTRE
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MOSTRE PERSONALI 1974/2017

ANNO 1974                  MOSTRA PERSONALE  DALMINE CENACOLO     

ANNO 1975                   COLLETTIVA BERGAMO ALTA LA ROCCA

ANNO 1977                   PERSONALE CRAL DALMINE

ANNO 1981                    PERSONALE CRAL DALMINE

25 MAGGIO 2013          INAUGURAZIONE CENACOLO ARTISTICO A BORGOCANALE

12 OTTOBRE 2013        COLLETTIVA   ANLA

22 FEBBRAIO 2014      PERSONALE CAB

05 APRILE 2014            COLLETTIVA CAB

14 SETTEMBRE 2014     ARTISTI IN PIAZZA SERIATE

28 SETTEMBRE 2014     BORGO PALAZZO BERGAMO

28 SETTEMBRE 2014     PERSONALE VILLA GREPPI MONTICELLO

06 GIUGNO 2014            PERSONALE TOURING MILANO

11 OTTOBRE 2014           COLLETTIVA D'AUTUNNO CAB

13 DICEMBRE 2014        COLLETTIVA LIONS SALA VITERBI

01 SETTEMBRE 2015      NEPIOS

02 NOVEMBRE 2015      PERSONALE ASL BERGAMO

06 APRILE 2016              COLLETTIVA SALA MANZU'

14 MAGGIO 2016            COLLETTIVA CAB

01 SETTEMBRE 2016     NEPIOS

24 SETTEMBRE 2016    COLLETTIVA D'AUTUNNO CAB

04 APRILE 2017            COLLETTIVA SALA MANZU'

20 APRILE 2017             COLLETIVA CARISMA

06 MAGGIO 2017         PERSONALE CASTELLO SILVESTRI CALCIO BERGAMO

01 SETTEMBRE 2017    NEPIOS

01 DICEMBRE  2017      PERSONALE DALMINE SPAZIO GREPPI


VIAGGI
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TURCHIA OR.

TURCHIA ORIENTALE

CAPO NORD

CAPO NORD (Norvegia-Finlandia-Svezia)

SPAGNA

SPAGNA PORTOGALLO

IRLANDA

IRLANDA

SCOZIA

SCOZIA

TURCHIA OCC.

TURCHIA OCCIDENTALE

EGITTO

EGITTO

ARGENTINA BRASILE

ARGENTINA BRASILE

INDIA

INDIA

GRECIA

GRECIA

NEPAL TIBET

NEPAL TIBET

MEXICO

MEXICO

CANADA

CANADA

CAMBOGIA

CAMBOGIA

NEW YORK

NEW YORK

BIRMANIA

BIRMANIA

PERU

PERU

COLOMBIA

COLOMBIA

GIAPPONE

GIAPPONE

GALAPAGOS

GALAPAGOS

VENEZUELA

VENEZUELA

UZBEKISTAN

UZBEKISTAN

PALENQUE (MEX)

PALENQUE (MEX)

CINA

CINA

GIORDANIA

GIORDANIA

TERRA DEL FUOCO

TERRA DEL FUOCO

ARMENIA GEORGIA

ARMENIA GEORGIA

HONK KONG MACAO

HONK KONG MACAO

BENIN TOGO BURKINA FASO

BENIN TOGO BURKINA FASO

ETIOPIA

ETIOPIA

SEOUL

SEOUL

IRAN

IRAN

TERRASANTA

TERRASANTA

MALI

MALI

MALTA

MALTA

POLONIA

POLONIA

MYANMAR

MYANMAR

CUBA

CUBA

BRETAGNA

BRETAGNA

BHUTAN

BHUTAN

TANZANIA

TANZANIA

MAROCCO

MAROCCO

COREA

COREA

COREA GIAPPONE

COREA GIAPPONE


RECENSIONI
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"GRANDANGOLO" Arte e Cultura a Bergamo Intervista TV bergamo a Stefano Ferrari
Inaugurazione del 22 febbraio 2014 on don Lino Lazzari

Figure, figure e ancora figure, costituiscono la tematica che il pittore Stefano Ferrari realizza con i suoi dipinti.
"Rivivono" nelle sue tele i singolari momenti trascorsi nelle varie parti del mondo in cui si è recato, in particolare l'Oriente,l'Africa e il Sudamerica, durante i quali è venuto in contatto con la gente, i costumi, le tradizioni locali.
Non si è trattato di contatti superficiali, legati più che altro alla curiosità di chi si avvicina a popolazioni mai prima d' allora incontrate, bensì di introspezione dei vari personaggi osservati, allo scopo di cogliere le caratteristiche della loro personalità, del loro modo di vivere.
Questi personaggi, quindi, vanno osservati come egli ha potuto osservarli per comprendere le peculiarità del loro agire, entrare nel loro animo e comportarsi attraverso le espressioni del loro volto e dei sentimenti che esprimono con il loro sguardo.
Possiamo dire che questo artista realizza sì dei ritratti, ma, più che altro, “descrive“ e interpreta le emozioni e le realtà dello spirito dei soggetti da lui presi in esame.
Oggi, attraverso le immagini che lo schermo televisivo ci propone di continuo, il "mondo" di Stefano Ferrari è divenuto familiare anche a tutti noi, ma tali immagini si riferiscono alla cronaca del giorno, ad avvenimenti relativi a luoghi e a persone unicamente sul piano della esteriorità.
Le opere di Ferrari oltrepassano I"'esteriorità" in quanto tale: all'attento osservatore non sfuggirà l' impegno e lo studio dell' artista per evidenziare i segreti, reali o immaginari che siano, di quelle fanciulle, donne, uomini, che mostrano serenità, condivisione di speranze e, pure, di autentica fede religiosa.
A queste considerazioni vogliamo aggiungere e sottolineare la capacità descrittiva e interpretativa di Stefano Ferrari, un pittore che, per esperienza, ben conosce le precise regole del ritrattismo, l'impostazione strutturale delle figure, l'armonia del cromatismo. I suoi colori brillanti, ma perfettamente coordinati e senza eccessivi contrasti, ben delineano un disegno che pone le sue fondamenta sullo stile figurativo tradizionale, in modo da evitare ogni imprecisione e che, nello stesso tempo, si rivela libero e sicuro in ogni tratto. Stefano Ferrari ha ripreso a dipingere dopo diversi anni di inattività; ora è tornato ad usare pennelli e tavolozza con ottimi risultati sul piano artistico.
A lui il "benvenuto" dopo il lungo tempo di assenza (che però è valso a far rinascere in lui "l' obbligo" di assecondare le sue preziose doti artistiche naturali) e l'augurio per sempre migliori traguardi.
 
Lino Lazzari
                                   
    

Inaugurazione 1 dicembre 2017 con l' architetto Labaa

Vero/reale
Istantanee dal vero o dal reale?' E' la domanda che mi son posto la prima volta che ho avuto modo di vedere le opere di Ferrari.
Quesito subito superato nel momento in cui ho approfondito un po' il suo lavoro, tutt'altro che epidermico.
Eppure oggi un pittore che affronta il proprio fare, cioè la pittura dipingendo e i soggetti del reale con la figurazione, rischia d'essere considerato superficiale.
La normalità è diventata un paradosso. Fortunatamente invece, per qualche artista, rimane ancora un valore del fare arte.
M’ intrigava, a questo punto, un'altra domanda: cos’è più onestamente contemporaneo, certi muti maneggiamenti interiori, o l’ indagata realtà del mondo, che si manifesta nei mutevoli modi del suo essere?
La facile risposta m' induce a cercare, nel lavoro dell'Autore, anche altri nessi di comprensione di questo sua ansia per il viaggio.
Questo sembra realmente un percorso di conoscenza che ha origine dal desiderio di accedere, di penetrare il mondo altrui per farlo suo, e ciò avviene quando il ricordo si fissa nell'opera dipinta. E' solo allora che il viaggio può dirsi realmente finito, realmente compiuto.
Ma si badi, è un procedere, quello di Ferrari, ben lontano dalla banalità del turismo planetario ormai approdo di tutti, come anche di un folcloristico, esotismo che rimembra orientalismi fuori tempo; eppure i soggetti indagati richiamano molto quel mondo e quei modi, ma è l’ intelaiatura del quadro impaginato professionalmente e condotto con un ductus culturalmente provveduto, a dirci che Ferrari opera su di un piano diverso e superiore.
Dobbiamo allora cercare le ragioni profonde di un fare, che possiamo anche semplificare con il tema del viaggio, ma che è molto di più: è il nesso tra impressione e ricordo, tra visione e soggetto: ma perché sempre questi soggetti, volutamente di genere? E' un correre scientemente sul filo del rischio.
Credo che così egli si dica e ci dica che il tema che l'aggrada non sarò mai oleografico perché pittoricamente condotto con qualità.
E i quadri a tema sono tali (cioè hanno un temo e sono quadri) solo se è buono pittura. In caso contrario sono solo illustrazione di un soggetto.
Mi viene in mente in proposito un certo Vedutismo veneziano, anche un po’ becero a volte nei soggetti, ma di uno conduzione pittorico che ne fa dei capolavori.
A ben pensare anche Ferrari fa del vedutismo, del vedutismo umano perché i suoi soggetti sono tipi umani nel proprio ambiente: sono paesaggi umani.
In un certo senso la sua pittura è una forma di antropologia artistica. Egli erra tra i popoli per vederli e studiarli dipingendoli: è un approccio parascientifico prima ancora che artistico. Sta di fatto che ha bisogno di un vero soggetto sul quale applicarsi e della fisicità di un luogo per una pittura di sembianza, cioè ogget- tivante e figurativa. La sua pittura diviene così pittura-pittura.
Ma la sfida di Ferrari per il vero in pittura (e per la pittura vera) non finisce qui, compositivamente ci colpisce a volte per l’ uso che fa di tagli volutamente fotografici, dove il soggetto e il fondo hanno la stessa
definizione, non smarginano, proseguono oltre (vedi Mali: mercato a Bamako): altre volte invece ha il sopravvento il comporre compassato, di ordinato equilibrio, come in: "Mjammar: fiore birmano “.
A questo poetico pittore del mondo non possiamo che augurare buon viaggio, anzi buoni ricordi, perché lui, come ama dire, viaggia per conoscere e dipinge per ricordare.

GianMaria Labaa

BIOGRAFIA
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 Stefano Ferrari                                                                                                     
Nato a Bergamo, vive a Dalmine.
Dopo aver appreso giovanissimo i primi rudimenti artistici dal pittore Marani, allievo di Loverini alla Carrara, frequenta per dieci anni lo studio di Ferdinando Monzio Compagnoni, partecipando a numerose esposizioni personali e collettive.

Dopo la laurea si impiega alla Dalmine dove lavora per oltre trent’anni con funzioni dirigenziali,  sospendendo  l’attività pittorica, ma coltivando la sua grande passione per i viaggi.
Giunto alla pensione, riprende a dipingere presso il suo nuovo atelier in Bergamo Alta, via Borgo Canale.
E’ socio del Circolo Artistico Bergamasco e della Scuola di Bergamo.
Svolge attività di volontariato come Console del Touring Club di Bergamo e Officer del Lions Club Bergamo Host.
“Fin dall’inizio sono stato attratto dalla rappresentazione della figura umana, e in particolare dal ritratto: riprodurre uno sguardo, un atteggiamento, un gesto mi dà l’opportunità di far rivivere i numerosi personaggi conosciuti, o solo incontrati, durante i miei viaggi in ogni angolo del mondo.
Viaggi e pittura si fondono così in un’unica grande passione:
‘Viaggio per conoscere, dipingo per ricordare’
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